Chi è alla ricerca di un mare cristallino e una spiaggia davvero pulita per trascorrere le vacanze estive si lascia spesso guidare dalle Bandiere Blu sventolate dalle località turistiche. Ma forse non tutti sanno che l’ambito vessillo può spesso rivelarsi fuorviante se non proprio ingannevole. Iniziamo a chiederci perché la Sardegna che vanta uno dei mari migliori del mondo ne ha solo sei, una in meno del Veneto e addirittura tre in meno della Romagna? Già da questa semplice considerazione qualcosa non torna.
È infatti utile sapere che:
-Le Bandiere Blu sono un riconoscimento, non un premio, conferito dalla FEE www.feeitalia.org, una un’organizzazione internazionale non-profit e non governativa con sede in Danimarca. Un’associazione indipendente impegnata a diffondere le buone pratiche ambientali che dal 1987 gestisce in Italia i programmi: Bandiera Blu, Eco-Schools, Young Reporter for the Environment, Learning about Forests e Green Key.
– Le Bandiere Blu sono assegnate attraverso un’autocertificazione dei comuni. Dunque, non sulla base di una un’analisi puntuale effettuata da un ente terzo per verificare la salubrità del mare e delle spiagge.
– La stessa organizzazione precisa che possono presentare la propria candidatura solo le località le cui acque sono risultate eccellenti. Tra gli altri criteri presi in esame si trovano anche: la depurazione delle acque reflue, la gestione dei rifiuti, la regolamentazione del traffico veicolare, la sicurezza ed i servizi in spiaggia.
– Si considera, pertanto solo l’inquinamento microbiologico, e in parte fisico ma non anche quello chimico. Perciò può capitare che in alcune località il mare sia davvero pulito (dai batteri) ma poi contiene numerose sostanze chimiche nocive, pericolose per la salute dell’uomo. La FEE, perciò, focalizza la sua attenzione non su una qualità complessiva delle acque ma solo sulle concentrazioni di batteri intestinali come escherichia coli ed enterococchi. Senza contare che quest’ultime, possono essere comodamente verificate online da tutti i cittadini sul sito del Ministero www.portaleacque.salute.gov.it
– E attenzione ancora.
La Bandiera Blu non viene assegnata all’intero Comune che la sbandiera ma solo ed esclusivamente ai tratti costieri che risultano avere una eccellente qualità dell’acqua. Per questo può, purtroppo, capitare che anche all’interno della stessa località che la espone ci siano litorali con acqua buona e appena sufficiente. E in non pochi casi si possono anche trovare aree addirittura vietate alla balneazione. Bisogna, perciò, verificare sul sito BANDIERA BLU 2014 quale siano le spiagge effettivamente premiate dall’ambito vessillo, leggendo il nome indicato accanto alla località turistica. (Es. Località POLLICA, spiagge Acciaroli e Pioppi)
Come ogni classifica che si rispetti è naturale, però, che in alcuni casi i dati pubblicati contrastino sia con i periodici campionamenti delle autorità sanitarie, pubblicati sul portale www.portaleacque.salute.gov.it sia sui prelievi effettuati annualmente da Goletta Verde e pubblicati nella GUIDA BLU di Legambiente.
Per questo se vogliamo essere sicuri di trovare un mare, quanto più pulito da microrganismi, è necessario prima di tutto scegliere spiagge il più lontano possibile dalle foci di: fiumi, torrenti, fosse, canali che possono scaricare in mare acque non adeguatamente depurate. Una soluzione semplice ma non così scontata se pensiamo che molti Camping e Villaggi turistici sul mare sorgono proprio in corrispondenza di una foce. Abbastanza facile adesso trovarli attraverso Google Earth.
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