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La casa in collina

“Già in altri tempi si diceva la collina come avremmo detto il mare o la boscaglia. Ci tornavo la sera, dalla città che si oscurava e per me non era un luogo tra gli altri, ma un aspetto delle cose, un modo di vivere”. Un modo di vivere. Per questo dopo il grande successo – ci dice l’investigatore L.S. – William aveva aperto questo agriturismo. Lui che in campagna era nato e cresciuto. Ma anche per lasciare una attività ai figli dopo aver conosciuto le luci del palcoscenico e l’ebrezza del microfono.

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Ma per quanto possiamo pianificarla, la vita è imprevedibile e, a volte, sa regalare anche piacevoli sorprese. Da quado una produzione televisiva utilizzò la sua tenuta come location per una fiction William fu involontariamente, ma anche vorticosamente, risucchiato da quel mondo che aveva deciso di lasciare molti anni prima. Cedere l’attività di ristoratore fu inevitabile, nonostante le stelle conquistate sul campo.

È rimasto lontano dalla sua proprietà per molti anni fino a quando in piena pandemia da Covid 2019 non è dovuto tornare di corsa tra queste colline. Per sfuggire dal contagio riparando in un posto sicuro? Chiedo all’investigatore. In realtà perché la Procura aveva aperto una inchiesta per alcuni reati, tra cui la frode assicurativa, contestati ai precedenti gestori che inseguiti dai creditori hanno fatto perdere per qualche tempo le loro tracce.

Cosa era successo?
Durante i primi mesi dell’emergenza sanitaria di quell’anno i gerenti avevano denunciato all’assicurazione diversi sinistri per danni subiti alla proprietà. Uno su tutti aveva, però, destato subito l’attenzione dell’ufficio ispettivo.

Quale?
La richiesta di indennizzo per derrate alimentari ammalorate dal malfunzionamento degli apparati refrigeranti.

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