Leggera ed esaustiva
Leggera ed esaustiva in appena 143 pagine, la guida fornisce una panoramica generale del fenomeno, andando a rispondere alle domande che da sempre circondano il tema delle frodi assicurative. Il tutto con un linguaggio semplice e immediato, accessibile anche chi volesse approcciarsi alla questione da profano.
Un fenomeno senza fine?
Punto di partenza di Oliviero, giurista prestato al giornalismo e alla saggistica di settore, è la normativa vigente: il primo capitolo definisce il quadro legislativo e giurisprudenziale di riferimento, analizzando il reato di frode assicurativa (art. 642 c.p.) e fattispecie funzionali come il falso materiale (art. 476 c.p.).
L’analisi prosegue con una mappatura del rischio frodi in tutta la penisola e, attraverso il ricorso a fonti Ania,
Ivasse Aci, arriva a stilare una graduatoria dell’incidenza del fenomeno nelle diverse province. Il terzo capitolo, il più corposo anche da un punto di vista quantitativo, è totalmente dedicato alle frodi nell’Rc Auto: dall’amplificazione dolosa del danno alla denuncia di danni inesistenti, passando per novità più recenti come lo stratagemma dello specchietto o i falsi incidenti dello pneumatico. Sullo stesso schema si pone il quarto capitolo, che analizza, più in generale, le frodi sulle polizze infortuni, della proprietà e della responsabilità civile.
Il quinto capitolo
Il quinto capitolo è invece dedicato alle contromisure poste in atto dalle autorità per porre un freno al fenomeno: in questa sede, vengono analizzati la dematerializzazione dell’attestato di rischio e del contrassegno assicurativo, la Banca dati sinistri dell’Ivass e l’Archivio integrato antifrode.
Le proposte utili
La guida si chiude con alcune proposte utili ad arginare ulteriormente il fenomeno: fra queste, particolare enfasi viene posta all’idea di imporre, per legge, l’obbligatorietà del risarcimento in forma specifica. Strumenti che, per riutilizzare una citazione di Giovanni Falcone che apre e chiude il volume, possono contribuire a porre fine a un fenomeno, quello delle frodi assicurative, che “come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine”.
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