Attenti alla truffa dell’acquirente! Anche nota come quella dei POSTAMAT per il sistema utilizzato. Una truffa a parti invertite perché solitamente è il venditore ad incassare i soldi senza spedire la merce.
Complice il prolungato isolamento forzato e l’imminente riapertura, sta tornando anche la truffa dell’acquirente che ha impazzato soprattutto nelle regioni del nord Italia nei primi mesi del 2019. Sono già scattate le prime nuove denunce. Per questo bisogna stare con gli occhi ben aperti, soprattutto, adesso che possiamo uscire più facilmente.
Rimanendo a casa molte persone hanno avuto tempo di fare pulizia e di considerare di mettere in vendita sui principali portali di annunci online oggetti non più utilizzati, come spesso accade ad esempio per gli accessori dei neonati, oppure che occupano inutilmente spazio ma che potrebbero ancora servire a qualcuno.
Preparazione della truffa
Dopo aver messo l’annuncio il venditore riceve la chiamata da una persona, solitamente giovane e dall’eloquio forbito, che molto gentilmente chiede informazioni sul prodotto in vendita. E’ interessato a conoscere i dettagli perché è un oggetto che gli serve sicuramente. Poi dalle immagini si vede che è molto ben tenuto e che quindi si fida a comprarlo subito anche perché il prezzo è giusto. Nemmeno tratta molto, infatti, se non per arrotondarlo, ma solo per apparire più credibile.
Attenti alle parole! Che come diceva Nanni Moretti: «Sono importanti!»
I truffatori utilizzano tutte parole rassicuranti per proiettare la mente del venditore in una situazione positiva al solo scopo di abbassare le difese.
Da questo momento, infatti, scatta la truffa!
Come funziona la truffa dell’acquirente
Sempre in virtù di quella sicurezza che deve tutelare le transazioni tra venditore e compratore, soprattutto, se urgenti il truffatore invita il venditore a recarsi presso il più vicino sportello ATM POSTAMAT, presenti all’esterno di quasi tutti gli uffici di Poste Italiane, per ricevere direttamente i soldi sulla propria carta. Sono accettate le carte di tutti i circuiti: VISA, MASTERCARD, POSTAMAT.
Solo una volta davanti allo sportello POSTAMAT il truffatore fornisce telefonicamente al venditore tutte le istruzioni. Perché se gliele avesse date prima poteva anche riflettere e insospettirsi.
Quindi il truffatore al telefono inizia a dire:
- inserisca la carta
- clicchi RICARICHE E PAGAMENTI
- adesso clicchi RICARICA POSTEPAY
- sul monitor appare la scritta RICARICA POSTEPAY Digita il numero della carta da ricaricare
- Adesso le fornisco il codice d’ordine da digitare 53… (ma quale codice d’ordine se è l’acquirente? Un codice dovrebbe averlo il venditore ma solo se è una azienda!) oppure adesso deve digitare il codice di transazione (che in realtà è successivo al pagamento e mai precedente)
Il venditore ormai in confusione clicca il numero e solo dopo aver schiacciato invio si accorge di non aver ricevuto alcun pagamento ma, anzi, di aver ricaricato una POSTEPAY esattamente il valore del prezzo concordato.
Detta così sembra facile non cascarci ma
Anche se sul monitor appare chiaramente la scritta RICARICA POSTEPAY Digita il numero della carta da ricaricare chi ha una POSTEPAY può essere facilmente indotto in errore. Ma anche chi ha una carta diversa rischia di cadere nella trappola non avendo mai eseguito prima questo tipo di operazione.
Del resto i truffatori scelgono con cura le proprie vittime rivolgendosi soprattutto a persone di una certa età che non hanno particolare confidenza con i sistemi di pagamento.
ATTENZIONE NON INSERITE MAI IN UNO SPORTELLO BANCOMAT LA VOSTRA CARTA
QUANDO E’ RICHIESTO DA ALTRE PERSONE
Esistono tanti sistemi di pagamento a distanza per ricaricare una carta come le carte prepagate con IBAN ma soprattutto i circuiti come PayPal.
Utilizzate carte prepagate per acuisti in Internet
E comunque anche da acquirenti non utilizzate mai la vostra carta di credito collegata al conto per gli acquisti online ma dedicate a questa attività una carta prepagata, anche solo virtuale. Per le transazioni più rischiose ci sono anche le carte pregate virtuali temporanee e monouso. Informatevi presso la vostra banca.
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